Lufthansa, Emirates, Alitalia: a che punto siamo con i rimborsi dopo il caos voli cancellati

Dal vettore tedesco i rimborsi più alti, 2,5 miliardi di euro. Alitalia ha restituito 123 milioni. La Iata aveva cercato di rimandare i rimborsi con i voucher

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Dopo il caos rimborsi per i voli cancellati arrivano i rimborsi per chi aveva comprato biglietti aerei e non ha potuto volare. In seguito agli interventi della Commissione europea le compagnie non hanno potuto dare solo voucher ai passeggeri, ma hanno dovuto dare rimborsi in denaro. In particolare in Italia i rimborsi sono stati resi obbligatori per i voli previsti dal 3 giugno in poi, dopo un intervento dell’Enac del 18 giugno scorso.

Alitalia ha restituito 123 milioni
Il commissario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, nella relazione sulla situazione economico-finanziaria del primo semestre inviata in agosto alle commissioni parlamentari competenti sui Trasporti, ha affermato che «tra il 17 febbraio e il 25 giugno 2020 Alitalia ha provveduto a rimborsare 400.000 biglietti per un ammontare di circa 123 milioni di euro, di cui 13 milioni di euro solo nel mese di giugno, oltre ad aver emesso nello stessoperiodo 127.214 voucher per un ammontare complessivo pari a circa 27 milioni (9,5 milioni solo nel mese di giugno)». In media ogni biglietto rimborsato vale 307 euro.

Ancora da rimborsare 86 milioni
Secondo la compagnia, «l’ammontare dei biglietti ancora da rimborsare, secondo le stime aggiornate al 15 giugno 2020, è pari a circa 86 milioni di euro; tale dato tiene conto delle richieste ricevute da passeggeri ed agenzie di viaggio, senza valutazioni sull’effettivo diritto al rimborso nel rispetto delle normative sopra citate».

In sei mesi perdita operativa -427 milioni
Nel primo semestre di quest’anno Alitalia ha subìto una perdita operativa (Ebit) di -427 milioni, con un peggioramento di 177 milioni rispetto alla perdita della prima metà del 2019 (era -250 milioni). I ricavi operativi totali sono diminuiti del 62%, da 1.444 a 544 milioni. I dati sono contenuti nella relazione di Leogrande al Parlamento.

Da Lufthansa 2,5 miliardi
I rimborsi più alti in valore sono quelli pagati da Lufthansa, stando a quanto è stato annunciato dalle compagnie. Il gruppo tedesco ha reso noto che «nell’anno in corso le compagnie aeree del gruppo Lufthansa hanno finora rimborsato oltre 2,5 miliardi di euro a un totale di 5,6 milioni di clienti (al 24 agosto 2020)». Il valore medio ricevuto da ogni cliente è pari a 446 euro.

Emirates ha rimborsato 1,4 miliardi di dollari
Emirates ha annunciato il 7 settembre di «avere evaso, da marzo a oggi, oltre 1,4 milioni di richieste di rimborso, pari al 90% delle richieste totali. La somma totale rimborsata ai propri clienti è di 1,4 miliardi di dollari». Dunque ogni cliente rimborsato ha ricevuto in media mille dollari.

Da rimborsare 9,2 miliardi entro maggio
Il 13 maggio la Iata, associazione mondiale delle compagnie, aveva detto che i rimborsi che le compagnie europee avrebbero dovuto restituire entro la fine del mese ai consumatori ammontava a 9,2 miliardi di euro. In base alle norme Ue, il regolamento n. 261 del 2004, i passeggeri (mancati) hanno diritto di chiedere alle aziende di trasporto, non solo aereo, il rimborso in denaro del biglietto non utilizzato per la cancellazione del viaggio. Oppure possono accettare un buono per rifare il volo in una data successiva. Ma spetta ai passeggeri decidere, non alle compagnie.
La Iata aveva detto che le compagnie rischiano di fallire se saranno costrette a pagare. «In base al regolamento 261 della Ue le compagnie dovrebbero rimborsare 9,2 miliardi di euro per i voli cancellati entro la fine di maggio. Chiediamo che venga consentito di dare dei voucher per rimandare i rimborsi, per consentire alle compagnie di preservare la liquidità», aveva detto Alexandre de Juniac, direttore generale della Iata. Poi è scattata la disposizione della Ue, che ha fatto valere l’obbligo di rimborsare i biglietti in denaro e non con un credito da riscuotere in futuro.

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